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Custodia del valori su supporti fisici
Per millenni, per scrivere, si sono usati supporti materiali, come steli, tavolette, metalli, papiri, pergamene e carta. Scrivendo su carta, i contenuti vengono fisicamente impressi nel supporto e diventano parte di esso. L’alterazione del contenuto, comporta anche la modifica del supporto. Per rendere più difficile la falsificazione si usa apporvi firme, sigilli o altri accorgimenti che rendano unico il documento. Le persone confermano l’accettazione di un contratto apponendo le proprie firme sul foglio su cui è stato scritto. Per assicurarsi che il contenuto non vada perso o sia alterato, si deve però proteggere il documento. È consuetudine, quando si firma un contratto, che ognuno ne riceva una copia. La firma su un contratto attesta però anche che le parti abbiano letto e accettato il contenuto. Ognuno deve poi custodire il proprio documento, in modo che, in caso di contestazione, disponga della prova di quali fossero gli accordi. Ogni ditta o privato ha un archivio in cui tiene copia dei diversi documenti. In molti casi, la custodia dei documenti è obbligatoria e deve essere organizzata secondo determinate regole. L’obiettivo è fare in modo che i documenti cartacei siano protetti da perdite e alterazioni; proteggendo il documento se ne tutela anche il contenuto.
Per millenni, la gran parte delle informazioni che definiscono la vita delle persone sono state custodite in questo modo. La proprietà di una casa, la nascita, il matrimonio, l’adozione di una legge, la sentenza di un tribunale, il contratto di affitto e l’acquisto di un’auto sono incorporati in documenti cartacei. Per garantire l’integrità di queste importanti informazioni, per prima cosa bisogna custodire i documenti in modo che non vengano manomessi. L’esempio tipico di documento di valore sono le banconote. Ogni persona, ditta o ente ha dei documenti che custodisce. I sistemi di archiviazione sono completati da leggi che prescrivono la conservazione dei contenuti e li tutelano contro la falsificazione. Senza questi contenuti e la possibilità di garantirne l’integrità e l’autenticità il sistema economico e giuridico collasserebbe.
La trasformazione digitale
Con l’avvento dei computer e della digitalizzazione, tutto questo sistema viene stravolto. Nel mondo digitale l’informazione non è più stabilmente impressa su un supporto, ma è memorizzata come impulsi elettronici all’interno di un apparecchio. Il vantaggio di questi sistemi è che la medesima informazione può essere duplicata infinitamente. Miliardi di persone possono vedere contemporaneamente lo stesso filmato sui propri telefonini, perché il contenuto digitale viene copiato da un computer all’altro; lo stesso contenuto arriva quindi ai diversi destinatari. L’altra grande differenza è che i contenuti testuali, audio o video sono memorizzati in una forma elettronica illeggibile ad occhio nudo; per accedervi servono degli apparecchi elettronici. Sparisce anche il concetto di originale, perché per scrivere battiamo dei tasti che generano degli impulsi e, dopo tutta una serie complessa di operazioni, vediamo apparire delle scritte su uno schermo.
Con la trasformazione digitale le modalità millenarie di salvare e accedere alle informazioni vengono stravolte. Perché il nostro sistema economico e giuridico continui a stare in piedi è necessario avere dei sistemi di certificazione dei dati che ci consentano di capire se i dati sono integri e originali. Il blockchain ci permette di fare affidamento su dei documenti elettronici allo stesso modo con cui facevamo affidamento su quelli cartacei firmati.
Tutti i documenti (certificato di matrimonio, sentenza, contratto, banconota,...) sono sostanzialmente degli attestati di fatti avvenuti che hanno una rilevanza giuridica. Anche nel mondo digitale le persone continuano a sposarsi, a rivolgersi ai giudici, a stipulare contratti e ad effettuare pagamenti, e l’autenticità e l’integrità degli attestati di questi fatti dovranno continuare ad essere garantite. La certificazione dei contenuti digitali, sia dal punto di vista tecnico che da quello legale è quindi un pilastro della nostra società e della nostra economia. Il blockchain, inteso come strumento in grado di garantire l’autenticità e l’integrità delle informazioni di valore, assumerà quindi un ruolo centrale nella nuova era digitale.
Gli elementi distintivi della trasformazione digitale sono i seguenti:
- le informazioni sono memorizzate come impulsi elettrici. I contenuti non sono incorporati in un supporto, ma possono essere cancellate e sovrascritte;
- le informazioni non sono accessibili direttamente con i sensi umani. Sono necessarie delle apparecchiature che leggano, interpretino e trasformino le informazioni in modo che siano fruibili dai nostri sensi (schermi, stampanti, altoparlanti);
- il concetto di originale svanisce: la copia non si distingue più dall’originale.
La tabella qui di seguito riepiloga i principali cambiamenti che hanno anche importanti conseguenze legali.
Funzione |
Documento cartaceo |
Documento digitale |
---|---|---|
Contenuto |
Incorporato nel supporto |
Staccato dal supporto |
Accesso all’informazione |
Direttamente con la lettura |
Attraverso un’apparecchiatura che renda visibile il contenuto |
Approvazione del contenuto |
Firma |
Firma digitale |
Certificazione del contenuto |
Riferimento a persone |
Sigillo digitale |
Autenticazione |
Firme e timbri sul supporto |
Staccata dal supporto |
Verifica autenticità |
Testimonianza persone |
Verifiche incrociate |
Raccolta di documenti |
Archivi, collezioni e registri cartacei |
Database e file systems |
Registri |
Registri cartacei |
Registri blockchain |
Conservazione dei documenti |
Modalità organizzative acquisite |
Ancora da organizzare |
Trasmissione del contenuto originale |
Trasmissione fisica del documento |
Copia dei dati |
Titolo al portatore (banconota) |
Per legge, diritto incorporato nel documento |
Smart Contracts |
Blockchain
Il blockchain è un hash crittografico concatenato, calcolato sul blocco di dati correnti e sull'hash del blocco precedente. Il blockchain permette quindi di certificare i contenuti di collezioni di dati in crescita. Questa tecnica si può applicare a qualsiasi collezione di dati, e l’implementazione cambia a seconda del tipo di struttura dati. Qui di seguito si spiega il funzionamento per strutture dati tabellari e quella del giornale del Bitcoin.
La verifica dell'integrità e dell'autenticità nel blockchain
Quando si crea il blockchain si applicano gli hash crittografici alla collezione dati. Per verificare l’integrità e l’autenticità si confrontano gli hash originali con quelli calcolati. Il problema che si pone è quello di sapere che i sigilli siano davvero quelli originali. Se il custode dei sigilli è anche custode dei dati, egli può modificare i contenuti, ricalcolare i sigilli e sostituire gli originali. Non ci sarà quindi modo di capire se ci sono state delle modifiche ai dati. La verifica dell’autenticità è quindi una questione organizzativa. Il termine autentico deriva dal termine greco authenteo, che significa avere autorità. L’etimologia mette bene in evidenza che chi ha il controllo sui sigilli originali è colui che è in grado di stabilire se i dati sono autentici o meno. Il vantaggio del blockchain è che con un solo sigillo si riesce a verificare l’autenticità di una collezione che può contenere un innumerevole quantitativo di blocchi. L’estrema semplicità con cui è possibile accertare che una struttura di dati sia integra è stata sfruttata da Bitcoin al fine di fare diventare tutti i nodi della rete Bitcoin custodi dell’autenticità dei dati stessi. Il protocollo di Bitcoin permette ai diversi nodi della rete di scambiarsi i sigilli e quindi di verificare facilmente e velocemente presso una molteplicità di soggetti l’autenticità dei contenuti. Senza il blockchain questa verifica avrebbe richiesto lo scambio dei dati con ogni interlocutore e quindi sarebbe impraticabile tenere un giornale distribuito.
Questo è stato di certo uno degli aspetti più innovativi del sistema Bitcoin. La decentralizzazione del giornale serve anche a garantire l’autenticità dello stesso. Il sistema Bitcoin è una fitta rete dove ogni nodo è anche il custode che il garante dell’autenticità. Chi desidera falsificare il giornale deve riuscire in contemporanea a modificare anche il giornale della maggior parte dei nodi del sistema Bitcoin. Questa operazione oggigiorno ritenuta impossibile garantisce la sicurezza dei dati distribuiti. Il sistema Bitcoin è anche utilizzato come notaio digitale, basta eseguire una transazione inserendo nella descrizione l’informazione che si desidera mantenere e questa sarà custodita in modo sicuro.
Banana Contabilità è un sistema contabile mono utente. Ogni contabilità è indipendente e il compito di garantire l’autenticità dei dati, nei tempi e nelle modalità compatibili con le normative nazionali, è lasciato all’utente stesso. Banana prevede la possibilità di stampare ed esportare i dati della certificazione affinché possano essere conservati in modo tale da provare l’integrità degli stessi. Le modalità con cui si deve presentare la prova possono variare, alcuni stati prevedono stampe del giornale, mentre altri richiedono che per ogni operazione si stampi un giustificativo riassuntivo, da qui la scelta di lasciare massima flessibilità e la possibilità alle persone di adattarsi.
Blockchain preserva informazioni di valore
Il blockchain è un sistema di certificazione che permette di verificare che i dati non siano stati modificati a posteriori. Il contesto d’uso è quello dove si raccolgono dei contenuti di valore che devono essere conservati e rimanere immutati; presuppone una struttura dati simile a un registro di eventi, come il giornale della contabilità o il log delle modifiche di un database. Il blockchain può però essere applicato indipendentemente dalla tecnologia della conservazione dei dati usata, quindi può certificare strutture sequenziali (log), base dati relazionali (SQL), database tipo documento (Json) e con base di dati distribuite o centralizzate.
Il sistema non è pensato per informazioni statiche, o per applicazioni che modificano i dati direttamente, come per esempio un indirizzario dove il programma va a sostituire il valore nel record del cliente. Potrebbe però essere applicato al registro degli eventi di un database o a un database No-SQL, dove quando avviene una modifica viene creata una nuova versione del documento.
La definizione del blockchain come sistema di certificazione non presuppone una particolare struttura dei dati. In Banana Contabilità i sigilli sono aggiunti come informazione supplementare ai dati già esistenti. Nel giornale del Bitcoin invece il sigillo diventa parte integrante della struttura dati, serve come identificativo del blocco e come connessione al precedente. Da un punto di vista dei processi però le due applicazioni sono molto simili, perché distinguono tutte e due una fase della raccolta e verifica dei dati e una fase della certificazione. In Bitcoin i minatori che preparano i blocchi sono anche responsabili di verificare l’autenticità delle transazioni, la disponibilità dei fondi e la conformità formale. Le transazioni che non hanno i necessari requisiti sono scartate. Nel sistema dei Bitcoin ogni minatore tiene due raccolte distinte, quella degli ordini in corso e il giornale Bitcoin con gli ordini eseguiti. Solo le operazioni corrette possono fare parte del giornale. Se si inviano dei Bitcoin a un destinatario sbagliato o qualcuno ruba le credenziali, non vi è modo di ripristinare la situazione. Serve un ordine di trasferimento al contrario da chi ha ricevuto i fondi.
In Banana Contabilità il controllo e la verifica spettano al contabile, che può modificare i dati liberamente, fino a quando non decide di applicare il comando per la certificazione. Dal momento che ai dati è stato applicato il sigillo eventuali errori devono essere corretti con operazioni supplementari di storno o rettifica.
Il blockchain può valorizzare qualsiasi sistema, l’importante è che sia utilizzato in modo sapiente e che l’applicazione della certificazione sia funzionale agli scopi dell’applicazione. Il sistema di certificazione del blockchain si inserisce in quella che è più in generale la raccolta e conservazione di dati. Questa è costituita da più fasi e attori. In Bitcoin ogni blocco è provvisto di timestamp. Anche se non rigorosamente preciso, vi è un chiaro riferimento temporale. Non vi sono obblighi legali da soddisfare e il funzionamento e il valore del Bitcoin dipendono dalla fiducia che le persone nutrono nel sistema.
Fasi nel sistema Bitcoin |
Eseguita da |
Spiegazione |
---|---|---|
Creazione delle informazioni |
Titolari degli averi |
Invio ordini di trasferimento |
Raccolta e verifica contenuti |
Minatori |
Preselezione degli ordini |
Applicazione dei certificati |
Minatori |
Creazione dei blocchi e sigilli |
Aggiunta alla collezione |
Ogni nodo della rete |
Aggiunta al proprio giornale in base alle regole del consenso distribuito |
Custodia dei dati e dei sigilli |
Ogni nodo della rete |
Copia locale di tutti i dati |
Garanzia autenticità dei dati |
Ogni nodo della rete |
Verifica multipla presso altri nodi della rete |
In Banana Contabilità vi è un unico giornale, la tabella Registrazioni, con tutti i movimenti, quelli in corso, senza sigilli, e quelli da considerare definitivi che sono muniti di sigilli. Il contabile o il superiore decide il passaggio a definitivo impartendo il comando che applica i sigilli.
Fasi in Banana Contabilità |
Eseguita da |
Spiegazione |
---|---|---|
Aggiunta e correzione |
Utente |
Inserimento dei movimenti in modo libero |
Verifica e certificazione dati |
Utente / Supervisore |
Comando Blocca movimenti |
Custodia dei dati e dei sigilli |
Utente / Supervisore |
Obbligo di tenere copie |
Garanzia autenticità dei dati |
Utente / Supervisore / Esterno |
Conservazione sigilli in modo da provare originalità dei dati |
I valori salvati in formato digitale
La banconota è il tipico esempio di un valore incorporato in un documento cartaceo. Per mantenerne il valore bisogna custodire con cura la banconota, ma questo non è sufficiente. Se qualcuno riuscisse a produrre delle copie identiche, le banconote originali perderebbero il loro valore. Per preservarne il valore occorrono una serie di elementi e un’organizzazione complessa. Nel caso delle banconote, esse devono essere munite di sistemi che ne rendano difficile la falsificazione. Inoltre, dev’essere presente un apparato che intervenga in caso di falsificazione. Sono quindi necessarie delle norme penali e delle autorità che perseguano chi produce e mette in circolazioni valori falsi. Si deve anche evitare che le banconote siano rubate o vadano perse, per cui è necessario avere dei sistemi di custodia e di trasferimento sicuri. Più i valori sono alti e più attraggono malintenzionati. Se si hanno tanti soldi si preferisce metterli in banca. Se si deve pagare un fornitore lontano, si usano degli intermediari, che senza spostare i soldi fisicamente, fanno in modo che il valore sia trasferito.
I documenti sono degli attestati di fatti che costituiscono un valore. Il contratto di acquisto attesta che una persona è diventata proprietaria di un oggetto. Le ricevute attestano che siamo proprietari degli oggetti acquistati, che abbiamo un diritto di garanzia e che abbiamo pagato le tasse sulla vendita.
Con la trasformazione digitale l’informazione che attesta il valore sarà in forma elettronica. Questi dati devono quindi essere custoditi in maniera tale che il valore sia preservato. Il blockchain è l’elemento tecnico che consente di sapere se i dati sono integri, ma per assicurarne l’autenticità è necessaria un’organizzazione in grado di custodire i dati, salvaguardarli, farli arrivare nei posti giusti e intervenire in caso di tentativi di falsificazione. L’aspetto organizzativo, che sia svolto da computer o da persone, rimane un elemento centrale per la custodia dei valori digitali.
Il presupposto del funzionamento del sistema Bitcoin è il software open source che ne consente la gestione e collega i diversi nodi. Se questo software contiene degli errori o ha delle falle, il valore stesso dei Bitcoin è messo in discussione. La gestione e tenuta a giorno del software è quindi centrale e critica; una falla nella programmazione potrebbe permettere a malintenzionati di impossessarsi degli averi. Il blockchain è lo strumento che consente la creazione di sistemi che preservano i valori digitali, ma questi potranno svilupparsi ed esistere solo in combinazione con un’organizzazione. Recentemente, le tecnologie informatiche hanno compiuto grandi progressi e sono generalmente in grado di gestire diversi generi di valori digitali e permettere che essi siano generati, trasmessi, venduti e annullati in sicurezza e con la massima affidabilità. Dal punto di vista organizzativo si è invece ancora all’inizio, ci vorrà ancora del tempo prima che si sviluppino una cultura e delle metodologie riconosciute per la custodia dei valori salvati in formato digitale.
Aspetti legali e culturali del blockchain
La mia tesi di laurea in giurisprudenza, scritta nel 1986, aveva come tema il commercio elettronico e la protezione dei dati. A quel tempo l’offerta di servizi era limitata all’accesso a banche dati specializzate. Il tema era nuovo, c’era poca letteratura, ma si intuiva ovviamente il grande potenziale di sviluppo. Una delle domande che ci si poneva era se il commercio elettronico avrebbe richiesto modifiche all’impianto giuridico esistente. Era evidente che sarebbero emerse nuove modalità di fruizione e nuove tipologie di contratto, ma ero arrivato alla conclusione che i diversi contratti, nella loro sostanza giuridica, sarebbero rimasti sostanzialmente immutati. Così è stato, la rivoluzione informatica è potuta procedere speditamente e prendere piede in ogni ambito della società, grazie al fatto che le leggi e i concetti giuridici esistenti andavano bene e avrebbero richiesto adattamenti molto limitati.
Credo che lo stesso possa essere detto per il blockchain, come strumento per garantire l’integrità e l’autenticità dei dati. L’adozione di questa tecnologia potrà procedere sulla base delle normative esistenti e con delle modifiche molto puntuali e senza stravolgimenti dell’impianto giuridico. Generalmente i certificati e le firme digitali sono già previsti da tutte le normative nazionali. Il sistema di certificazione dati del blockchain può quindi già essere usato nella maggior parte degli ambiti. La premessa per il riconoscimento da parte delle autorità amministrative e giudiziarie è ovviamente che i sigilli digitali siano calcolati con tecnologie che ne impediscano la falsificazione. Potranno quindi essere usati solo algoritmi di calcolo privi di falle.
La questione si pone più che altro in termini organizzativi e culturali. Il blockchain, come altre tecnologie, viene adottato senza sapere quali ne siano le implicazioni e le conseguenze. C’è poi una parte del mondo che è avanti nei ragionamenti e altri che non si sono resi conto appieno dei mutamenti in corso. Per esempio, l’abolizione dei contanti viene tuttora portata avanti come un sistema per combattere il crimine e l’evasione fiscale, trascurando il fatto che il crimine organizzato è stato uno dei più attivi nell’usare Bitcoin e altre monete digitali come strumento per muovere e riciclare ingenti somme. A questo riguardo si rileva come sfuggano le conseguenze penali, civili e reputazionali relative all’uso di nuovi sistemi di pagamento, basati su dei giornali pubblici, resi indelebili dal blockchain. La giustizia è molto lenta, e ci vorranno presumibilmente anni prima che emergano i crimini perpetrati grazie a Bitcoin. Delle persone potrebbero scoprire di essere stati destinatari o proprietari di fondi legati a crimini. Degli investitori ignari oppure i minatori, che compongono i blocchi e di fatto permettono alle operazioni di essere eseguite, potrebbero perdere i propri averi o essere chiamati in causa per riciclaggio o addirittura complicità nei reati. Presumo che degli studi legali si specializzeranno nell’analizzare il giornale e trovare il modo di avviare cause. Da questo punto di vista, il grande vantaggio del blockchain, che è quello di creare una catena indivisibile, potrebbe diventarne anche il tallone d’Achille in grado di far collassare il sistema.
La conservazione dei dati con il blockchain
I contenuti più importanti, ancora oggi sono tenuti su carta. Tutto sommato l’informatica è un fenomeno relativamente recente, e la conservazione delle informazioni digitali segua ancora le metodologie usate per i documenti cartacei, il cui obiettivo principale è quello di proteggere il supporto. Le applicazioni contabili sono ritenute sofficemente sicure se dispongono di sistemi di limitazione degli accessi o di tracciatura delle modifiche. I dati sono degli impulsi elettrici che possono essere modificati senza lasciare traccia. Difetti tecnici, errori di programmazione o persone che abusano o bypassano i sistemi di protezione, possono cambiare le informazioni e anche evitare che vi sia traccia del cambiamento. Con il blockchain consente di verificare se i dati sono originali. Il blockchain rende molto più affidabili i dati. Sia quelli protetti da sistemi di sicurezza sia quelli privi di protezione. Il blockchain, può funzionare con qualsiasi collezione di dati. Il sistema Bitcoin ha mostrato al mondo che un giornale disponibile su internet, munito di blockchain, è più affidabile di u giornale protetto unicamente con misure tipiche dei sistemi informatici tradizionali.
Il blockchain indirettamente è anche un sistema di protezione dei dati, perché il fatto di poter capire in modo facile e veloce se i contenuti sono stati modificati, è un deterrente ai tentativi di alterazione. In caso si dovesse riscontrare che i dati sono stati cambiati si possono recuperare delle copie dei dati e verificare con il blockchain che siano quelle originali. Questo principio è anche alla base del funzionamento del sistema Bitcoin; se infatti un nodo riscontra un errore nei dati, chiede agli altri nodi di inviare i dati corretti.
La tenuta dei dati si sta spostando sui cloud, dove i dati sono esposti a tutta una serie di pericoli per la loro integrità che negli ambienti tradizionali chiusi non esistevano. Senza un sistema di certificazione dei dati non vi è modo di avere la certezza che i nostri dati salvati sul cloud non siano cambiati. Introdurre il blockchain negli applicativi esistenti è piuttosto semplice. Si potrebbe in questo modo fare affidamento sui dati e i sistemi informatici potrebbero diventare molto più sicuri. Le leggi attuali sono aperte all’uso del blockchain come sistema di certificazione dati. Purtroppo però il blockchain non è ancora conosciuto proprio dalle persone, come i revisori, che potrebbero trarre maggiore beneficio da questa tecnologia. Una gran parte delle costose verifiche volte a verificare l’integrità dei dati diventerebbe superflua. È molto probabile che fra un po’ di tempo la certificazione dei dati tramite il blockchain diventi la norma in ambito contabile, bisogna però fare in modo che sia impiegato in modo da essere utile alle imprese e che non diventi una complicazione.
Serve una formazione specifica a tutti i livelli sui sistemi di certificazione dati e su come utilizzarli al meglio a vantaggio delle imprese. In più è necessaria una tenuta a giorno delle metodologie di controllo. In molti ambiti il concetto di certificazione e le relative modalità d’uso non sono ancora conosciute. L’impiego generalizzato dei sistemi di certificazione dei dati è però solo una questione di tempo.
Il blockchain nelle applicazioni distribuite
Bitcoin è un sistema contabile basato su un giornale distribuito. Il blockchain è l’elemento che consente di gestire un database distribuito, in quanto i sigilli permettono di verificare facilmente l’integrità e l’autenticità dei dati. Il blockchain è quindi il presupposto per lo sviluppo di applicazioni distribuite. Vi è un grosso interesse nel creare delle applicazioni in cui i dati siano gestiti in modo distribuito, dove gli utenti abbiano una propria copia dei dati. I vantaggi di questo approccio sono notevoli, ma le applicazioni devono essere riprogettate.
Bitcoin è però anche molto diverso dai soliti sistemi contabili, perché è basato sul consenso distribuito. Non vi è un’autorità centrale che decide quali siano le transazioni da aggiungere, ma ogni nodo della rete Bitcoin decide, in base a delle regole predefinite, quali siano i blocchi di transazioni che devono essere aggiunti al giornale. Con il passare del tempo si forma un consenso circa quali siano i blocchi corretti. Lo scopo del blockchain è quello di assicurare l’integrità dei dati. Nel sistema Bitcoin però il calcolo del sigillo è reso molto oneroso perché viene anche usato per rendere affidabile il sistema del consenso distribuito. Questa scelta tecnica crea parecchia confusione perché tende a far credere che il blockchain debba andare a braccetto con il consenso distribuito. Non è vero, il blockchain è infatti indipendente dal fatto che il sistema di aggiunta di dati si basi sul consenso centralizzato o quello distribuito. Ci possono essere sistemi distribuiti che usano il consenso centralizzato o un consenso distribuito non basato sul calcolo del blockchain.
Sul superamento dell'intermediazione
L’utilizzo di documenti cartacei ha favorito la crescita dei servizi di intermediazione. La difficoltà e i rischi connessi con il fare arrivare degli importi monetari in paesi lontani, ha portato alla nascita delle banche. I soldi non vengono trasferiti fisicamente, ma arrivano al beneficiario tramite intermediari, che li spostano tramite compensazioni contabili. Lo stesso sistema viene usato per la compravendita di azioni, obbligazioni, petrolio, metalli preziosi e tutto ciò che viene trattato in borsa. I valori rimangono depositati fisicamente presso un intermediario che tiene nota dei passaggi di proprietà e ovviamente riceve un compenso.
Nel momento in cui l’attestato della proprietà di un’azione, di un’obbligazione o di un qualsiasi altro valore o oggetto è in forma digitale, si apre la possibilità di trasferirlo in maniera elettronica in qualsiasi punto del mondo. Non vi è più la necessità di avere intermediari. Il sistema Bitcoin permette di effettuare dei pagamenti diretti, senza intermediari. Quando l’operazione di trasferimento figura iscritta nel giornale del Bitcoin, il valore è considerato trasferito. Grazie al blockchain si possono creare valori digitali, azioni, obbligazioni, biglietti, buoni acquisto, certificati d’autenticità e quant’altro, che possono essere scambiati direttamente.
Bitcoin è nato come sistema per eseguire trasferimenti di denaro senza intermediari e a costi irrisori, ma si è poi sviluppato in una direzione molto diversa. Una gran parte delle operazioni di Bitcoin viene gestita da degli intermediari (Exchanges), che offrono servizi aggiuntivi quali il cambio di Bitcoin in dollari e altre monete comuni. I costi poi sono enormemente lievitati e sono nell’ordine degli US$ 60 per singola transazione, se si considerano i compensi per il lavoro svolto dai minatori. Bitcoin, al di là delle limitazioni tecniche, non è un sistema in grado di competere con i sistemi bancari tradizionali e quelli più moderni, centralizzati, come Paypal, M-pesa o Wechat, Alipay.
La tecnologia del blockchain ha attirato una grande attenzione e anche molti investimenti per la possibilità di creare nuovi tipi di business che facciano uso di valori digitali che non necessitino di intermediari. La realtà è però molto complessa e gli intermediari non credo siano destinati a sparire, in quanto offrono un insieme di servizi. La mia opinione è che il blockchain sarà adottato proprio nell’ambito dell’intermediazione, per rendere i processi più sicuri, efficienti e facilmente integrabili.
Il blockchain applicato a base dati centralizzate
Un grande ambito d’utilizzo del blockchain è certamente quello dei database centralizzati. Come dimostra l’esempio di Banana Contabilità, applicare il blockchain ai sistemi contabili esistenti è tecnicamente molto semplice e porta vantaggi notevoli. Adattare applicazioni esistenti che usano dei database relazionali (SQL) è molto facile dal punto di vista tecnico; piuttosto, l’attenzione deve essere focalizzata sugli aspetti organizzativi.
La maggior parte delle applicazioni contabili è basata su un giornale che contiene le transazioni. Si tratta di aggiungere nella tabella dei dati due colonne supplementari nelle quali memorizzare il numero progressivo della riga e il sigillo progressivo (blockchain). Generalmente i movimenti sono già numerati, ma per facilitare l’implementazione ed evitare conflitti con procedure esistenti, è consigliabile usare un numero di riga diverso. Si tratta di implementare una procedura, simile a quella di Banana Contabilità e spiegata in precedenza, che permetta di calcolare i sigilli delle operazioni definitive non ancora munite di sigillo. Potrebbe essere la procedura di aggiunta delle registrazioni oppure una procedura che, a scadenze regolari, numera le operazioni, calcola e salva i sigilli nelle righe di registrazione (per ulteriori informazioni tecniche si rimanda alle spiegazioni contenute nel brevetto USA). I sigilli devono poi essere salvaguardati in modo sicuro. Questo è un problema organizzativo. Bisogna poi ovviamente implementare delle procedure che ricalchino i sigilli e verifichino l’integrità dei dati.
L’affidabilità è ovviamente dipendente dall’esistenza di un’organizzazione interna che assegni i compiti e garantisca che solo le persone designate abbiano la possibilità di modificare i sigilli originali. A supporto di questo compito possono ovviamente essere utili dei sistemi di notariato digitale, ma l’affidabilità dei dati sarà comunque sempre dipendente da persone. L’organizzazione ha quindi un ruolo essenziale per l’affidabilità dei dati. Bisognerà poi anche mettere in piedi delle procedure volte a togliere i sigilli esistenti allo scopo di permettere delle modifiche ai dati già certificati. Non entro nei dettagli, ma ci possono essere diverse situazioni, errori di codifica o programmazione, cambiamento del sistema, che possono obbligare a modificare i dati e sostituire i sigilli.
Lo stesso approccio usato per la contabilità può anche essere usato in tutti gli ambiti dove vi è un giornale o registro. Il blockchain potrebbe quindi essere usato per certificare:
- i dati di un registro fondiario;
- il registro degli accessi;
- il registro degli eventi di un computer;
- altre strutture dati che raccolgono informazioni di valore.
Ogni operazione può essere munita di un sigillo progressivo. La verifica può essere eseguita facilmente. Questo sistema, specialmente se i quantitativi di dati sono molto grandi, è molto più semplice, più veloce e anche più sicuro rispetto alle procedure basate sul confronto di dati. Eventuali tentativi di manipolazione possono essere facilmente individuati.
In grandi organizzazioni il giornale contabile principale è il frutto del consolidamento di diversi giornali locali. Capita spesso che i giornali siano modificati e che vi siano differenze difficili da riconciliare. Il blockchain permette di assicurare che i dati siano sempre sincronizzati e che non ci siano differenze. Nel giornale centrale si memorizzerà anche il sigillo del giornale da integrare. La volta successiva, prima di procedere all’integrazione delle nuove operazioni, tramite il confronto dei sigilli salvati, si verificherà che i dati delle operazioni già integrate non siano cambiati. In questo modo i dati dei diversi sistemi saranno sempre sincronizzati. Questo sistema è stato adottato dall’organizzazione svizzera di aiuto allo sviluppo Helvetas. Grazie al blockchain di Banana Contabilità, Helvetas riesce ad integrare e mantenere allineate le contabilità di oltre 200 progetti nel mondo intero con la contabilità centrale.
Preservare la flessibilità delle organizzazioni
Il blockchain collega tutte le operazioni e le rende impossibili da modificare. Diventa quindi essenziale che i dati certificati siano il più possibile corretti. Correggere tutti gli errori con delle operazioni di storno e rettifica non è una buona soluzione perché la contabilità diventerebbe di difficile comprensione. I principi della protezione dei dati prevedono inoltre che gli errori siano corretti. Se si introduce il blockchain e non è più possibile cambiare i dati, è imperativo avere un sistema che sia in grado di assicurare un’alta qualità. In Banana Contabilità vi è la possibilità di inserire i movimenti, controllare la contabilità e correggere le operazioni. Solo al momento in cui i dati siano stati riconciliati e si è certi che siano corretti, si applica il blockchain. Lo stesso approccio viene usato anche nelle transazioni di Bitcoin: tutti possono inviare delle operazioni, ma il sistema prevede dei severi controlli. Solo operazioni verificate, che hanno reale disponibilità, entrano a fare parte del giornale. Anche in questo campo si è trovato un buon compromesso fra avere un sistema flessibile e un giornale definitivo.
Introdurre il blockchain senza considerare la necessità di flessibilità può rendere le procedure molto complesse e le ditte rigide. Se il sigillo viene apposto a tutte le operazioni, senza lasciare la possibilità alle persone di verificare i dati si fanno più danni che utili.
Il rischio maggiore di un approccio burocratico lo si vede ovviamente in ambito fiscale, dove si ritiene tuttora che per impedire l’evasione fiscale si debba obbligare le ditte a registrare i movimenti in tempi brevi e non più modificarli. Applicare il blockchain a dei movimenti, prima ancora che sia stato possibile riconciliare le operazioni e stampare un bilancio di controllo dell’intero periodo, renderebbe alle piccole imprese ancora più difficile tenere la contabilità.
Nel mondo digitale tutte le operazioni hanno ormai una traccia. La contabilità è un consolidamento di dati provenienti da diverse fonti. Nei prossimi anni la catalogazione e la classificazione dei dati saranno eseguite in automatico da sistemi intelligenti. In questo nuovo contesto l’evasione utilizzerà altri metodi, non certo quello di inserire i dati in contabilità e poi cancellarli pochi giorni dopo. Per piccole entità, il concetto deve essere quello in cui sia obbligatorio applicare il blockchain ai movimenti contabili quando i dati si sono potuti controllare, quindi quando si chiude un periodo o si presentano dei rendiconti periodici (trasmissione dati IVA).
Diverso è il discorso per le grandi aziende, dove il giornale viene alimentato da procedure automatiche e ci sono molti utenti che usano il sistema. In questi casi il blockchain potrebbe essere applicato immediatamente. Nell’ambito dell’organizzazione dei processi si dovrebbe analizzare quale sarebbe il momento migliore per applicare il blockchain.
Il discorso potrebbe allungarsi un po’ troppo, ma vale la pena di ricordare che la digitalizzazione del fisco, con l’obbligo dell’invio dei dati in formato digitale, è andata di pari passo con l’aumento della mole di dati e l’incremento della complessità. Sempre con lo scopo di contenere l’evasione si sono moltiplicate le direttive fiscali in merito alla presentazione del bilancio e del conto economico. Molte piccole imprese sono state costrette ad esternalizzare completamente la contabilità e, in molti casi, i dati dei rendiconti fiscali sono sconnessi dalla realtà aziendale al punto che la contabilità fiscale non può più essere usata come strumento di controllo. Sempre di più infatti, la tenuta contabile è commissionata all’esterno con l’unico scopo di dare seguito agli adempimenti fiscali. La completa separazione dei compiti ha avuto come conseguenza un’organizzazione delle ditte a compartimenti stagno, costosa, ma anche ottimale per l’evasione.
Nel frattempo la tecnologia ha offerto nuove possibilità di evasione, si pensi appunto ai sistemi di pagamento e di investimento tramite le monete virtuali. Le autorità fiscali dovrebbero fare una valutazione complessiva della situazione e fare in modo che tenere la contabilità e pagare le tasse diventi il più facile possibile. L’utilizzo del blockchain dovrebbe servire a questo scopo, anche perché quando l’economia va bene le entrate fiscali aumentano. Un approccio più macro economico e meno burocratico sarebbe di certo più utile anche allo Stato.